Regione Marche alla Bit di Milano: in vetrina gli chef stellati, i Borghi più belli d'Italia e le Bandiere Arancioni - picenotime - IT

2023-02-28 13:57:32 By : Mr. chen li

L’enogastronomia, le eccellenze e la qualità come grande veicolo di promozione delle Marche. L’appuntamento marchigiano più atteso alla Bit di Milano è stato sicuramente “Firmamento stellato” realizzato per la prima volta grazie alla collaborazione con gli chef  marchigiani con una stella Michelin  e con i ragazzi delle scuole alberghiere. Alla presentazione dello showcooking, lo stand marchigiano è stato letteralmente preso d’assalto da giornalisti, tv e dai tanti visitatori presenti. All’evento è intervenuto anche il testimonial social della Regione Gianmarco Tamberi. Giuseppe Cristini dell’Accademia del tartufo nel mondo ha coordinato e introdotto gli chef ed è passato per un saluto il sottosegretario Vittorio Sgarbi.

“Sono convinto – ha sottolineato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli -  che le nostre eccellenze  possano essere veicolo di promozione non per i singoli campanili ma per tutte le Marche che vanno sicuramente orgogliose della qualità che sono in grado di offrire. Abbiamo tutti gli ingredienti dobbiamo utilizzarli bene: ambiente, cultura, storia, borghi, manifattura e prodotti tipici. Oggi in maniera particolare la nostra eccellenza gastronomica si esibisce in un contesto dove le Marche stanno riscuotendo grande successo. Ho conosciuto questi giovani chef e subito sono stato contagiato dal loro spirito di squadra e dall’entusiasmo con cui si sono buttati in questa iniziativa. Nonostante i loro impegni, si sono messi a disposizione per il bene della comunità e li ringrazio uno ad uno perché sono i nostri ambasciatori. La loro capacità di trascinare dobbiamo farla nostra e insieme sono sicuro che andremo lontani.  Questo clima ci fa piacere perché significa che abbiamo una grande potenzialità di crescita nel turismo in grado di trainare anche gli altri settori su un palcoscenico internazionale. Il record delle presenze turistiche del 2022 e il grande successo alla Bit dove siamo stati onorati dalla visita allo stand del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, sono una potente iniezione di fiducia per tutto il territorio. Sicuramente i risultati raggiunti finora sono una base di partenza per costruire la stagione futura che si aprirà anche ai voli nelle capitali europee a partire da Parigi e Londra. Lì dovremo implementare la promozione”.

In segno di gratitudine a nome dei marchigiani il presidente ha consegnato agli chef un riconoscimento offerto da Ottaviani: due mani che si stringono.

“Oggi è un sogno che diventa realtà - ha aggiunto poi il direttore dell’Atim Marco Bruschini –. Loro sono stati fantastici si sono autogestiti con entusiasmo e gioia e hanno creato un tavolo di piatti meravigliosi. Andremo insieme all’estero e saranno i nostri ambasciatori in una serie di eventi nelle capitali destinazioni dei nostri voli. Un grazie anche a tutti gli Istituti Alberghieri delle Marche: i loro ragazzi hanno dato un grande esempio di professionalità”.

“Mi riempie di orgoglio fare parte di questa Regione e rappresentarla come testimonial. Sono sempre felice di farlo”, ha commentato l’oro olimpico Gianmarco Tamberi.

I sei chef marchigiani con una stella Michelin che si sono esibiti ai fornelli sono da nord a sud, Davide Di Fabio del ristorante La Gioconda di Gabicce Mare; Stefano Ciotti del ristorante Nostrano di Pesaro; Errico Recanati del ristorante Andreina di Loreto; Nikita Sergeev del ristorante L’Arcade di Porto San Giorgio; Pierpaolo Ferracuti del ristorante Retroscena di Porto San Giorgio; Enrico Mazzaroni del ristorante Il Tiglio di Montemonaco. Si è deciso inoltre di affiancare agli chef stellati gli studenti degli istituti alberghieri delle Marche, per un’esperienza formativa di alto valore.

Ostrica pochè, semi di girasole, lenticchie beluga e olio al fico

Vino in abbinamento.. Tamerice Valturio

Chef Nikita Sergeev.. Rist. L'Arcade

Battuta di Marchigiana e gamberi rosa, brodo di tartufo nero e agrumi

Verdicchio dei Castelli di Jesi insieme delle 6 annate migliori di Campo delle Oche ( in esclusiva)

Chef Davide Di Fabio. Rist. Dalla Gioconda.

Trippette di pesce all’anconetana, crema di patate di sompiano all’arancio e zafferanella, tartufo nero pregiato.

Vino In abbinamento: Alcaico, Chardonnay, Collina Delle Fate.

Chef Stefano Ciotti: Rist. Nostrano

Cervello di agnello in tempura di carcadè con tartar di gamberi rossi maionese di latte cialda croccante di rapa rossa.

Vino in abbinamento : clochard la Calcinara verdicchio e Chardonnay

Chef Enrico Mazzaroni. Rist. Il Tiglio

Cappelletti di Nonna Andreina tartufo nero e acqua di pecorino di fossa

Vino in abbinamento: Cumaro Umanironchi

Chef Errico Recanati. Rist. Andreina

Chef Pierpaolo Ferracuti e Richard Abou Zaki.. Rist. Retroscena.

Con le sue colline morbide e arrotondate accarezzate dalla mano dell’uomo, l’entroterra delle Marche è un connubio di natura rigogliosa e tradizioni rurali ancora intatte, costellato di tenute e antiche ville padronali, casolari di campagna e country house, oasi di pace da cui organizzare infiniti tour per visitare gli incantevoli borghi ricchi di arte e storia disseminati qua e là. Paesini e villaggi contornati di un’atmosfera autentica e genuina, dove si svolgono ancora i lavori di una volta e ai turisti è riservata un’accoglienza calorosa. 

Custodi di questo stile di vita sobrio e riservato, ma con eccellenze artistiche di prim’ordine sono 30 i Comuni delle Marche parte de I Borghi più belli d’Italia, mentre sono 24 le località che vantano il vessillo di Bandiera Arancione, conferito per l’alta tutela del patrimonio culturale e ambientale e la qualità dei servizi di accoglienza.

Delle enormi potenzialità di questo tipo di turismo e dei numerosi progetti in atto hanno parlato oggi alla Bit il coordinatore delle Bandiere Arancioni Marche Giuliano Ciabocchi sindaco di San Ginesio  scelto nel 2021 dall’«Organizzazione mondiale per il turismo» come «miglior villaggio turistico» italiano, Luca Bernardini vicesindaco di Mercatello sul Metauro e referente dell’Associazione Paesi bandiera Arancione Regione Marche e Amato Mercuri presidente de “I borghi più belli d’Italia -Marche”.

“L’obiettivo principale – ha spiegato Ciabocchi – è ottimizzare le risorse a disposizione per far esplodere sul mercato le nostre realtà certificate e promuovere un brand d’insieme nella massima sinergia tra mare e monti, costa ed entroterra creando itinerari, percorsi e proposte.  Per questo motivo abbiamo superato qualsiasi rivalità anche tra Bandiere Arancioni e Borghi più belli per sviluppare insieme esperienze di rete che sono poi state esportate anche in altre regioni. Grande merito va sicuramente alla Regione Marche che con grande sensibilità sostiene concretamente le nostre iniziative”.

Invitare i nostri connazionali all’estero a riscoprire le loro radici, tornando nel borgo natio dei nonni o dei genitori partiti in cerca di fortuna, per conoscere le proprie origini o ritrovare i paesaggi e i profumi dell’infanzia. Un modo per riallacciare i legami con l’Italia, e magari  creare nuove  sinergie  con le nostre imprese per valorizzare e promuovere prodotti e territori. 

E’ lo scopo del progetto “2023 Anno del Turismo di Ritorno. Alla Scoperta delle Origini” patrocinato dal Consiglio delle Regioni e delle province autonome, al quale la Regione Marche insieme all’Associazione dei Marchigiani del Mondo e a 30 Comuni ha aderito con grande convinzione. Dell’iniziativa,  rivolta  agli oltre 70 milioni di connazionali di 2ª, 3ª e 4ª generazione che vivono all’estero, hanno parlato, nel corso di una tavola rotonda  Andrea Antonini assessore Regionale Attività economiche e agricoltura, Massimiliano Polacco componente della Giunta Camera Commercio con delega al Turismo, Luigi Contisciani presidente del BIM Tronto e Franco Nicoletti presidente Consiglio marchigiani nel mondo.

“L’anno del turismo di ritorno - ha spiegato Antonini -  rappresenta un'opportunità unica per la nostra regione e dobbiamo farci trovare pronti con un’offerta turistica strutturata, adeguate strategie e pacchetti turistici ad hoc ideati con il coinvolgimento degli operatori. Il Turismo di Ritorno sarà infatti una leva che ci consentirà, attraverso la promozione delle tradizioni regionali, delle eccellenze, dei borghi e dei territori da dove è partita l’emigrazione, di intercettare i nostri corregionali che sono interessati alla ricerca delle proprie origini e a conoscere le Marche. Si tratta di un segmento turistico fonte di sviluppo sostenibile  soprattutto per le aree interne, in perfetta coerenza con la legge per la valorizzazione dei borghi approvata dalla Regione. Il ritorno in Italia per un italiano all’estero, oltre all’aspetto prettamente turistico o sentimentale, potrebbe avere un risvolto economico di più ampia portata. I nostri corregionali con le loro famiglie oltre che turisti potranno inoltre diventare dei veri e propri 'ambasciatori' per la valorizzazione dei prodotti 'made in Marche' e per investimenti in grado di fare impresa e creare occupazione sul territorio”.

Si stima che i marchigiani all'estero e i loro discendenti siano circa un 1,5 milioni. Le comunità più numerosa è in Argentina, ma tanti 'marchigiani' si trovano in Brasile, Uruguay, Canada, Stati Uniti e in Paesi europei come Belgio, Lussemburgo, Svizzera e Germania.

A seguire si è svolto sempre con l'assessore Antonini un approfondimento su    “Le Marche verdi, regione del benessere e dell’alta qualità della vita: gli itinerari del gusto e del buon vivere”. Un argomento strettamente correlato al ‘turismo di ritorno’ attratto sicuramente dalla qualità della vita che le Marche possono ancora vantare.  L’intento della Regione è quello di promuovere e valorizzare uno stile di vita sano, considerato in ogni suo aspetto materiale e immateriale, declinato in ogni elemento (es. salute, sanità, prevenzione, alimentazione, cultura, turismo, formazione, sport, ambiente) che entra a far parte del soggiorno del turista, attento ad una “sostenibilità” dell’accoglienza che metta al centro la cura e l’attenzione della persona.  Per veicolare un’immagine positiva, dinamica, rassicurante delle Marche, la Regione intende partire dai propri punti di forza del territorio già esistenti, tra i quali ad esempio “regione della longevità”, e implementare una serie di azioni trasversali sull’educazione alle sane abitudini (comprende alimentazione, attività fisica soprattutto outdoor, prevenzione).

Ultima in ordine di tempo la promozione del brand e del nuovo portale “Gusta il borgo”, dove il verbo “gustare” fa riferimento non solo al palato, ma anche a tutti gli altri sensi. Si può gustare un piatto, ma anche un panorama, un quadro, un edificio o più semplicemente lo scorrere più lento del tempo e la migliore qualità di vita che questi luoghi offrono.

Non solo mare, spiagge e ombrelloni. Le Marche negli ultimi anni sono meta di tendenza sia per gli amanti della natura che per gli escursionisti più provetti. Proprio di questo hanno parlato oggi alla Bit, nel corso di un incontro dal titolo “I parchi naturali come volano di sviluppo del turismo nelle Marche”, l’assessore all’Ambiente e ai parchi Stefano Aguzzi, il presidente del Parco del San Bartolo Stefano Mariani, il presidente del parco del Conero Daniele Silvetti e il presidente del Parco dei Monti Sibillini  Andrea Spaterna.

“La nostra regione – ha spiegato Aguzzi -   è caratterizzata da bellezze ambientali storico culturali monumentali. Abbiamo un patrimonio inestimabile al pari di molte regioni d’Italia ma molto caratteristico grazie alle montagne, alle colline e al mare. Questo territorio, di cui andiamo fieri, è contraddistinto da una tutela molto forte nelle sue aree più sensibili come le zone montane e i parchi lungo la costa. Il sistema delle aree protette delle Marche è costituito ad oggi da 13 aree divise in 2 parchi nazionali (a cavallo anche con altre regioni: Umbria nel caso dei Monti Sibillini, Abruzzo e Lazio nel caso del Gran Sasso e Monti della Laga), 3 riserve statali, 1 parco interregionali (condiviso con la regione Emilia Romagna dopo il passaggio dei Comuni dell’alta Val Marecchia), 3 parchi regionali e 4 riserve regionali. Per la prima volta quest’anno si è registrato il primo nido e primo involo documentato di aquile nella storia del Parco Simone Simoncello e questo prova che i nostri ambienti sono sani e ben gestiti. Il ringraziamento va a chi gestisce queste aree, che con attenzione e cura giornaliera aiuta alla salvaguardia dei parchi naturali. La nostra Regione quindi, ha saputo, anche in passato, mantenersi pura e non inquinata. Per quel che riguarda il futuro stiamo lavorando molto sull’Agenda 2030, sulla biodiversità applicata all’urbanistica e rivolta allo sviluppo con un occhio attento alla sostenibilità che faccia si che la nostra Regione possa mantenere queste caratteristiche uniche”.

L’insieme di tutte le aree protette presenti nella Regione tutelata una superficie che ammonta complessivamente a circa 89.470 ettari, pari al 9,59% del territorio marchigiano.

Nel corso della mattinata  anche il ciclismo ha avuto il suo momento di risalto. E’ stato il giornalista sportivo Beppe Conti a condurre un appuntamento che dalla Tirreno-Adriatico al Giro d’Italia, alla grande tradizione ciclistica, fa delle Marche una destinazione ideale per vivere un’esperienza sportiva straordinaria in scenari incantevoli.  Ha partecipato all’evento l’assessore regionale allo Sport, Chiara Biondi.

A Milano erano presenti la gloria del ciclismo Giuseppe Saronni e Mauro Vegni, direttore di RCS Sport e direttore del Giro d’Italia e della Tirreno-Adriatico per illustrare le tappe che nell’edizione 2023 delle due manifestazioni toccheranno il territorio marchigiano: Fossombrone con il Giro, e Sarnano, Osimo e San Benedetto del Tronto con la Tirreno-Adriatico. Presenti per l’occasione anche i sindaci delle quattro città coinvolte.

La prima area protetta istituita in ambito regionale, è stata riconosciuta con Decreto ministeriale nel 1977 ed è stata la Riserva naturale statale di Torrichio che è gestita dall’Università degli Studi di Camerino.

Nel corso degli anni ’80 sono stati costituiti la Riserva naturale statale dell’Abbadia di Fiastra ed il Parco naturale regionale del Conero. Un forte impulso all’azione politico amministrativa regionale in questo settore è derivato dal Piano Paesistico Ambientale Regionale (PPAR), che la Regione Marche approvava ai sensi della legge Galasso (L. 431/1985) nel 1989. Il processo di pianificazione paesistico – ambientale avviato con il PPAR ha infatti individuato alcune aree ritenute prioritarie per la costituzione di nuovi parchi o riserve naturali, molte di esse ricadenti nei territori appenninici.

Le indicazioni del PPAR sono state tradotte in atti concreti soprattutto nell’ultimo decennio del secolo scorso con l’istituzione del Parco nazionale dei Monti Sibillini nel 1993, del Parco nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga nel 1995 e dei Parchi regionali Sasso Simone e Simoncello, Monte San Bartolo, Gola della Rossa e Frasassi tra il 1996 ed il 1997.

Negli anni 2000 si è proceduto sia a livello regionale che a livello nazionale all’istituzione di altre aree protette: nel 2001 è stata infatti istituita la Riserva naturale statale della Gola del Furlo, mentre a livello regionale sono state istituite la riserva naturale regionale di Ripa Bianca (2003), la Riserva naturale regionale Sentina (2004) e la Riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito (2009). Infine l’ultima area protette istituita nel territorio regionale è la Riserva naturale regionale del bosco di Tecchie che ha concluso l’iter istitutivo nel 2019. (Fonte: PQUAP 2021-25). La maggior parte delle aree protette è individuata negli ambienti dell’entroterra, andando principalmente a tutelare aree montane caratterizzate prevalentemente da ambienti boschivi e prativi.

Sono però presenti anche aree protette lungo la media valle dei bacini fluviali del Fiume Esino (Riserva di Ripa Bianca) e del Fiume Chienti (Riserva Abbadia di Fiastra) che garantiscono la conservazione di preziosi lembi di boschi planiziali e di aree agricole.

Va altresì ricordato che anche lungo la fascia costiera sono presenti 3 aree protette, tutte di interesse regionale, con cui si è proceduto alla conservazione dei due promontori che emergono lungo la costa adriatica (San Bartolo a Nord e Conero al centro della regione) e la foce del fiume Tronto a Sud, dove è presente la Riserva naturale regionale della Sentina. Quest’ultima è particolarmente interessante per la presenza di cordoni sabbiosi, zone umide retrodunali e praterie salmastre, ormai estremamente rari nel contesto regionale.

Lo sviluppo turistico delle Marche presuppone un rafforzamento dei trasporti e un incremento dei collegamenti in entrata e in uscita. Di questo si è parlato nel corso dello spazio dedicato alle vie del turismo, alla presenza del presidente Francesco Acquaroli, dell’assessore alle Infrastrutture e viabilità, Francesco Baldelli, di Alex D’Orsogna, amministratore delegato di Ancona International airport, di Massimiliano Polacco, componente della Giunta Camera di Commercio con delega al Turismo, di Marco Bruschini, direttore Atim, e con la partecipazione straordinaria di Marco Tamberi, l’atleta vincitore dell’oro olimpico di salto in alto, testimonial della regione.

L’obiettivo principale è quello di legare i flussi turistici ai voli, perché “nessun progetto è veramente efficace – ha detto Acquaroli – se le Marche restano isolate o difficilmente raggiungibili”. Per questo la Regione sta portando avanti un’attività in sinergia  con l’Aeroporto ma altrettanto fondamentale saranno i collegamenti con il porto dorico, puntando così anche alla crescita nel campo del turismo croceristico, e allo sviluppo dell’interporto.

“Il turismo è variegato e propone offerte diverse – ha dichiarato l’assessore Baldelli – Questi diversi turismi devono arrivare nella nostra regione in maniera sicura e moderna. Abbiamo concepito un sistema di viabilità non più a pettine ma a maglie, dove tutto è collegato, e sostenibile dal punto di vista ambientale. Questo è il cambio di passo che si aspetta il turista”.

Primo risultato concreto di questa strategia è stato il nuovo volo  da Ancona verso Parigi, operativo dal 27 maggio prossimo dall’aeroporto delle Marche a quello di Parigi-Charles De Gaulle, operato da Volotea  con 2 frequenze a settimana, ogni martedì e sabato.

Con la nuova rotta per Parigi, salgono così a 5 le destinazioni raggiungibili da Ancona a bordo degli aeromobili del vettore, comprendendo anche Olbia, Catania, Palermo e Cagliari, rotta quest’ultima che tornerà ad essere operativa, con 2 frequenze settimanali, sempre dal 27 maggio.

Queste destinazioni si aggiungono alle altre già attive dallo scalo marchigiano: Londra, con due collegamenti, il primo operato da Ryanair su Stanstead e il secondo, che prenderà il via il 3 luglio, operato da Easyjet su Gatwick; poi Bruxelles, Monaco, Bucarest, Tirana. Allo studio anche il volo su Berlino, per un’offerta sempre più ampia da parte dello scalo marchigiano.

“Il nuovo collegamento - ha dichiarato Acquaroli - si inserisce all’interno della vasta strategia di rilancio della rete infrastrutturale e del sistema dell’intermodalità delle Marche, su cui stiamo lavorando sinergicamente. L’aeroporto è uno snodo fondamentale per ridare centralità al nostro territorio, sia attraverso i collegamenti internazionali e la continuità territoriale nei collegamenti verso Roma, Milano e Napoli che potranno essere attivati”.

“Con questi nuovi collegamenti – ha detto Alexander D’Orsogna – lo scalo marchigiano fa un balzo in avanti di qualità e riconoscibilità nel posizionamento a livello internazionale. Ci aspettiamo un aumento di flusso passeggeri sia per l’incoming che per l’outgoing e ci auguriamo che da ciò possa nascere un solido indotto a beneficio dell’economia regionale”.

Baldelli ha poi illustrato il successo e gli ottimi risultati legati al Treno Storico Ancona-Fabriano-Pergola. Un’iniziativa che si propone come un viaggio romantico nel tempo. La scommessa che, nel 2021, si è rivelata una grande festa di popolo, è stata riproposta, potenziata con 20 corse, nel 2022 e sarà riproposta anche quest’anno per continuare a svelare un territorio ricco di bellezze paesaggistiche, artistiche, culturali ed enogastronomiche. “Se le idee viaggiano sui binari giusti – ha dichiarato Baldelli - è possibile coniugare la valorizzazione di territori unici quanto poco conosciuti, la promozione delle eccellenze enogastronomiche locali e la diffusione di un turismo sostenibile”.

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