L’autodidatta che ha rivoluzionato la plastica - Ticinonline

2023-02-28 13:57:02 By : Ms. Lisa Wu

Beat Karrer è in piedi davanti a un ex magazzino del complesso delle officine FFS di Zurigo e fuma. Quando mi vede, il suo sguardo si illumina. «Ciao, sono Beat», si presenta il 56enne: stretta di mano decisa, sguardo aperto, sprizza energia da tutti i pori. «Entriamo», dice entusiasta, e spegne la sigaretta.

Entriamo quindi nel cuore della startup FluidSolids: tavoli da ufficio, macchine del caffè, un termoventilatore e in fondo, visibile attraverso una finestra, una stanza con un enorme macchinario e numerosi scaffali. La FluidSolids AG è stata fondata nel 2011 da Karrer e in questi anni la televisione e la stampa svizzere si sono occupate più volte di questa startup.

Come mai tutto questo interesse? Karrer e il suo team hanno sviluppato un materiale prodotto al cento per cento con rifiuti biologici come gusci di noce, fibre di legno o fondi di caffè che può sostituire la plastica solida. Da poco, anche un secondo prodotto è pronto per la produzione di massa: un set di posate monouso, cucchiaio, forchetta e coltello, disegnato dall’impresa Shibuleru e insignito del premio svizzero per il design.

Il punto clou: il materiale dei prodotti FluidSolids deriva da rifiuti organici, leganti naturali e additivi sostenibili. I prodotti possono essere smaltiti nel compost domestico e si dissolvono completamente in uno o due mesi. «Le posate sono addirittura commestibili», spiega Karrer sorridendo, un amico gastronomo ha accettato di effettuare il test.

I prodotti compostabili non sono una novità: le posate compostabili monouso sono già oggi disponibili e prodotte con carta o bambù. «Il nostro prodotto viene però elaborato a partire da materiali locali e non con materie prime che arrivano da Paesi lontani», sottolinea Karrer.

Norme DIN invece dei label

Tutti i processi di produzione sono certificati ufficialmente, la provenienza delle materie prime è completamente tracciabile. «Ci atteniamo alle norme DIN invece che affidarci ai label», spiega aggiungendo anche una frecciatina contro i label per la sostenibilità che assegnano un bollino verde ai prodotti che versano la somma richiesta. Karrer: «c’è molto greenwashing.»

Un giorno, Karrer si è chiesto in che modo fosse possibile creare prodotti a partire dai rifiuti. Per pura curiosità ha iniziato a sperimentare e ha sviluppato i primi prototipi. È un autodidatta e chiama il suo metodo «get shit done».

Dopo i primi buoni risultati, ha deciso d'ingaggiare la dottoressa in chimica Francesca Tancini che sulla base di un’idea ha creato un prodotto utilizzabile: FluidSolids. In collaborazione con la scuola universitaria OST di Rapperswil, Karrer ha inoltre sviluppato un cosiddetto compounder per la produzione del granulato.

Presto ignifuga e riciclabile con la carta

Il compounder è il pezzo centrale della startup: può essere richiesto da qualunque impresa in cui vengano prodotti rifiuti organici che voglia quindi trasformarli in loco in granulato. A seconda delle necessità, l’impresa vende il prodotto o, grazie a un ulteriore macchinario per lo stampaggio a iniezione, crea prodotti per l’utilizzo interno. «Stiamo costruendo il primo impianto in Svizzera», spiega Karrer.

Per Karrer il viaggio è però appena cominciato. Ha già depositato altre due richieste di brevetto: per un materiale ignifugo alternativo alla plastica e per un altro materiale che può essere smaltito con la carta. In collaborazione con Swisscom vengono inoltre prodotti involucri sostenibili per prodotti d'informazione e comunicazione. È un inventore nato, conclude, le cose vanno «semplicemente fatte».

Beat Karrer, nato nel 1966, è un tuttofare. Dopo aver abbandonato gli studi, ha iniziato un apprendistato come falegname, ha attraversato il Sudamerica in moto, ha appreso da autodidatta le basi del design industriale, ha prodotto gioielli e mobili e aperto una sua ditta di design. L’idea per FluidSolids è nata durante un workshop per il Vitra Design Museum. Quando il quinto maggiore gruppo industriale della Silicon Valley si è interessato a questo materiale sviluppato in Svizzera, Karrer ha capito che era giunto il momento di fondare la startup FluidSolids.

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